Cookie Consent by Free Privacy Policy website Smart working sì, ma part time e facoltativo
giugno 29, 2021 - Yoopies

Smart working sì, ma part time e facoltativo

“Il lavoro da remoto svolto durante la crisi pandemica COVID 19 non si può definire smartworking” Questa l’opinione maggiormente condivisa fra i lavoratori, con e senza figli Per il futuro post pandemia la richiesta è quella di un sistema che si basi sulla flessibilità: il 35% degli intervistati vorrebbe il lavoro in remoto parziale in alcune giornate e il 30% richiede orari flessibili.

Yoopies, piattaforma per la ricerca di assistenti familiari e Studio Furfaro Consulente del lavoro, pubblicano i risultati del sondaggio sullo smart working nel periodo dell'emergenza sanitaria, condotto su circa 3500 persone, di cui 52% senza figli, 28% madri e 17% padri (4% non specificato).

Lo smart working come benefit

Fra coloro che non riuscivano mai a staccare dall’attività lavorativa in smart working (32% degli intervistati) e coloro che invece hanno dichiarato di riuscire ad organizzarsi meglio lavorando da casa (34%), senza aver modificato i tempi di lavoro rispetto al lavoro in sede; le opinioni e le riflessioni dei lavoratori italiani dipendono dalla loro situazione personale e familiare. Chi non ha spazio adeguato a casa per lavorare o chi abita vicino all'ufficio e ha necessità di incontrare i colleghi o al contrario chi abita a chilometri di distanza dalla sede di lavoro e fa il pendolare o addirittura si deve trasferire con impatto su vita, famiglia e costi.

Anche parlando di costi, testimonianze ed esperienze non sono concordi: il 40% dichiara di aver visto i propri costi diminuire grazie all’assenza delle spese di viaggio, il 37% dichiara di non aver avuto oscillazioni, mentre il 23% afferma di aver avuto maggiori costi lavorando da casa (elettricità e varie).

Mamme e papà: home working part time e senza figli a casa!

Anche fra i genitori si rileva una generale stanchezza per le modalità dello smart working vissuto durante l’emergenza e l’intenzione di riservare il lavoro da casa a qualche giornata a settimana, per prediligere invece la flessibilità di ingresso e uscita dall’azienda e in generale un’autonomia che permetta di avere orari elastici per conciliare vita professionale e familiare. Rispetto alla totalità degli intervistati, i genitori sembrano meno interessati ad aumenti di stipendio (richiesto al 64% dai chi non ha figli e al 36% dai genitori) ma più favorevoli a ricevere aiuti concreti da parte dei loro datori di lavoro, come il ricorso a strumenti di welfare per il pagamento di servizi di assistenza all’infanzia e domiciliare. 

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare