Cookie Consent by Free Privacy Policy website Produttività e smart working: secondo lo studio tado° gli italiani passano ore a temperature inadeguate, con un impatto sul lavoro
giugno 22, 2021 - tado

Produttività e smart working: secondo lo studio tado° gli italiani passano ore a temperature inadeguate, con un impatto sul lavoro

Un nuovo studio di tado° rivela che gli Italiani passano in media cinque ore alla settimana durante l’orario lavorativo con una temperatura che non favorisce la produttività.

Milano, 22.06.2021, A causa dell'impatto di COVID-19, oltre 6 milioni di persone in #Italia hanno lavorato da casa durante il 2020, dato cresciuto esponenzialmente rispetto al 2019 quando si contavano circa 570.000 smart worker Italiani. L’aumento del tempo trascorso in casa in estate, e soprattutto dell’home working, ha portato ad una significativa crescita delle ore passate a lavorare ad una temperatura troppo calda. Infatti, l’aria condizionata è diffusa negli uffici, ma non tutte le abitazioni private ne sono ancora dotate. Per questo motivo, il nuovo studio di tado° mostra che nell’estate del 2020 gli Italiani hanno trascorso una media di 5,4 ore a settimana con una temperatura scorretta, di 25° o superiore.

Oltre al disagio, una temperatura di 25°C e oltre può portare a una diminuzione della produttività. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda 24°C come temperatura massima per lavorare in modo confortevole. In #Italia, l’Inail sostiene che la temperatura ideale degli uffici dovrebbe mantenere un rapporto costante tra quella interna ed esterna, con una differenza che non superi mai i 7°C in estate.

"Il recente cambiamento nei modelli di #lavoro ha portato alla luce la necessità di uno spazio di #lavoro produttivo a casa", dice tado° Co-Fondatore e CPO, Christian Deilmann. "Le temperature domestiche dovrebbero essere in un range confortevole piuttosto che una distrazione o un ostacolo. Per raggiungere questo obiettivo, un numero crescente di persone sta acquistando dei condizionatori".

Nel 2017, meno del 5% delle famiglie europee aveva l'aria condizionata. Da allora, le vendite di condizionatori in Europa sono aumentate, soprattutto per i paesi mediterranei che hanno un maggiore bisogno di climatizzatori nelle case. Infatti, negli ultimi anni si sono verificate frequentemente estati sempre più calde in tutto il continente, e molti paesi hanno battuto i record storici di temperatura. L'Agenzia Internazionale dell'Energia prevede, infatti, che la domanda di aria condizionata raddoppierà nei prossimi 20 anni, a cui contribuirà in maniera significativa anche maggiore popolarità dell'home office aggiungerà anche un'ulteriore domanda in questo mercato.

I condizionatori consumano una quantità di energia significativa, che si traduce in bollette elettriche più alte e in un maggior impatto ambientale. L'Europa dovrebbe essere preparata a maggiori emissioni di carbonio dovute al crescente uso dei condizionatori. Per far fronte a questo aumento, saranno necessarie tecnologie efficienti dal punto di vista energetico come tado° Smart AC Control, che assicura l’utilizzo del climatizzatore solo quando le case sono occupate.