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novembre 05, 2020 - Nextchem Spa

NextChem @ Ecomondo 2020

Il modello di Distretto Circolare di #nextchem

NextChem ha sviluppato un modello di “Distretto Circolare” in cui integra la #tecnologia di Upcycling e la #tecnologia per il riciclo chimico di plasmix e rifiuto secco in gas di sintesi e prodotti chimici “circolari”, con le tecnologie di produzione di idrogeno da fonti rinnovabili via elettrolisi. La piattaforma integra tecnologie proprietarie e licenziate già provate, disponibili, cantierabili e consente di realizzare progetti industriali sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed anche economico. Il modello di Distretto Circolare è principalmente finalizzato alla riconversione #green dei siti industriali brownfield, in particolare del settore petrolchimico e siderurgico. Esso consente di produrre nuovi materiali dal riciclo di qualità dei rifiuti plastici, prodotti chimici circolari dal riciclo chimico di frazioni di rifiuti che attualmente non sono riciclabili (e dunque rappresentano un costo, economico, sociale e ambientale per il Paese) e, attraverso la chimica dell’elettrolisi anche #idrogeno verde da energie rinnovabili. Lo scopo del Distretto Circolare è sostituire le fonti fossili nei processi industriali (come il gas naturale o l’idrogeno prodotto da metano) con feedstock (rinnovabili o circolari) che hanno una impronta carbonica inferiore e che dunque consentono di abbattere le emissioni di CO2 dei siti industriali, permettendo al contempo di innalzare la quota di riciclo del Paese, migliorando l’economia circolare. Quello di #nextchem è un modello virtuoso per il rilancio dell’economia in chiave green: unisce obiettivi di economia circolare e di decarbonizzazione, per la valorizzazione e il recupero ambientalmente sostenibile di siti tradizionali basati sulle fonti fossili, è utile a un rilancio #green dell’economia dei territori, alla creazione di occupazione e di nuove competenze. Infine, la produzione di prodotti chimici basilari per l’industria utilizzando siti esistenti e, come materie prime, i rifiuti, permette di ridurre l’approvvigionamento di materie prime vergini, riducendo la dipendenza dei Paesi importatori (come l’Italia) dall’estero.

La proposta #nextchem per un #idrogeno a basso impatto carbonico

L’idrogeno è un tema chiave nel dibattito sulla transizione energetica. In questa fase transitoria, prima che l’idrogeno verde raggiunga il suo livello di maturità, l’idrogeno blu e l’idrogeno circolare prodotto dalla conversione chimica dei rifiuti possono giocare un ruolo importante nella produzione di un sostituto a basso impatto carbonico dell’idrogeno di origine fossile. Sul sito web di #nextchem è consultabile il point of view sull’idrogeno con le proposte.

NextChem e ENI: una partnership per l’economia circolare attraverso le tecnologie Waste to Chemicals e Waste to Fuels

Il processo Waste to Fuels riguarda le tecnologie applicate in vari progetti con ENI, per lo sviluppo dell’impianto “Waste to hydrogen” a Porto Marghera (Venezia) e per la costruzione dell’impianto “Waste to methanol” nella raffineria di Livorno. Un nuovo progetto è finalizzato allo studio di fattibilità di un impianto nella raffineria di Taranto per la produzione di un gas circolare da plasmix e frazioni secche post-consumo attraverso un processo di riciclo chimico. Il gas prodotto sarà poi raffinato e prodotto in due flussi indipendenti: l’idrogeno circolare, che potrà essere usato dalla raffineria di Eni per alimentare il processo di idrodesolforazione dei carburanti; il gas, ricco di ossido di carbonio che potrebbe essere impiegato in acciaieria, sia nei processi in altoforno che nelle nuove tecnologie DRI (Direct Reduced Iron). Questi studi potrebbero offrire un contributo importante anche alla decarbonizzazione dell’industria siderurgica.

La #tecnologia di Upcycling di #nextchem: il marchio MyReplastTM e il portfolio prodotti

NextChem, insieme alla sua controllata MyReplast Industries, ha lanciato il marchio MyReplastTM per la tecnologia proprietaria di Upcycling e il relativo portafoglio prodotti - granuli e scaglie di polimeri riciclati. Il nuovo sito myreplastindustries.it raccoglie le schede tecniche e le descrizioni dei prodotti.

MyReplastTM Upcycling è la #tecnologia innovativa di #nextchem che combina il riciclo meccanico con il processo chimico. La #tecnologia è installata in un impianto a Bedizzole (Brescia) con una capacità di 40.000 tonnellate annue e un’efficienza di riciclo di circa il 95%, gestito dalla controllata di #nextchem, MyReplast Industries. Essa permette in modo flessibile di produrre prodotti premium di qualità da rifiuti plastici rigidi post consumo, su misura e in base alle richieste dei clienti. Questi nuovi prodotti riciclati hanno caratteristiche chimico-fisiche e proprietà analoghe a quelle dei polimeri vergini di origine fossile. Il portafoglio prodotti include varie tipologie di prodotti riciclati, in granuli e scaglie. Attualmente a catalogo le famiglie polimeriche polipropilene e polietilene. Ogni granulato compoundato MyReplastTM è formulato per soddisfare i requisiti tecnici specifici e gli standard di qualità del cliente; sono disponibili colori pre-formulati, in nero standard e in vari toni di grigio come base per ulteriore colorazione con master. Le scaglie MyReplastTM possono essere fornite in colori separati, per gruppi di colore o come mix multicolore, per essere usate direttamente per lo stampaggio di manufatti di grandi dimensioni, o in aggiunta al vergine come contenuto post-consumo nelle industrie di trasformazione o compounding.

Focus sull’etanolo

NextChem e GranBio. Ad agosto 2020, #nextchem ha firmato un accordo con la brasiliana GranBio per sviluppare a livello globale la tecnologia 2G per il bio-etanolo. #nextchem, con questa nuova #tecnologia “advanced”, ha ampliato il suo portafoglio nel settore dei biocarburanti. L’etanolo di seconda generazione prodotto da biomasse a base cellulosica con la #tecnologia GranBio, licenziata da #nextchem a livello mondiale, ha grande flessibilità e un forte potenziale di mercato.

NextChem e LanzaTech. A luglio 2020, #nextchem e LanzaTech hanno firmato un accordo per promuovere la produzione di etanolo circolare. Il Circular District di #nextchem si arricchisce: oltre all’idrogeno e al metanolo, dalla conversione chimica di plasmix e rifiuti secchi non riciclabili, ora sarà possibile ottenere l’etanolo, un importante prodotto chimico per il settore dei biocarburanti e della sanificazione.

Il diesel rinnovabile

Nel portafoglio delle tecnologie di biocarburanti, oltre alla #tecnologia 2G per il bio-etanolo sviluppata con GranBio, #nextchem ha siglato un’alleanza con Saola #energy per licenziare a livello internazionale una #tecnologia per la produzione di Diesel Rinnovabile (Hydrotreated Vegetable Oil, detto HVO) da oli vegetali e grassi residui. #nextchem e Saola #energy uniranno know how ed esperienza per sviluppare una soluzione per il mercato “chiavi in mano”. #nextchem agirà quale licenziante della #tecnologia combinata e fornirà ai clienti servizi in materia di EPC e formazione per garantire pieno successo nell'impiego della #tecnologia. La #tecnologia brevettata da Saola #energy consiste in una fase di idro- trattamento seguita da una di isomerizzazione per produrre diesel rinnovabile di alta qualità, a partire da oli e grassi residui. La #tecnologia può processare una vasta gamma di materie prime ed è ideale per ottenere il pieno valore economico dei carburanti a basse emissioni di carbonio, a fronte degli incentivi previsti da diverse normative in essere.

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