CASTIGLIONE OLONA, 28/04/2020 – Il tempo passato su PC, smartphone, TV o più in generale connessi è aumentato notevolmente negli ultimi mesi: che sia per lavoro o svago la #tecnologia sta diventando il nostro più valido alleato per quasi qualunque tipo di attività.
Se la pelle, non solo del viso ma soprattutto quella delle mani, comincia risentire delle poche ore trascorse all’aria aperta, gli occhi stanno vivendo uno stress visivo ancora più intenso dovuto proprio all’esigenza di rimanere sempre connessi. Ma cosa implica questo?
Si sente parlare spesso di luce blu degli schermi e dei suoi effetti nocivi, a volte associando anche sintomi come occhi stanchi a fine giornata, secchezza oculare o arrossamento. Da tempo c’è però un dibattito scientifico in corso sui reali effetti dannosi della luce blu, che non sono stati ancora del tutto provati.
ZEISS, da sempre esperta e attenta al benessere visivo, ha deciso di fare chiarezza, stilando un elenco delle “7 cose da sapere sulla luce blu”, utili spiegazioni per comprendere meglio cos'è la luce blu e come proteggersi se necessario.
Nell’attesa di avere delle conclusioni certe dalla comunità scientifica, ciò che sappiamo oggi è che proteggere gli occhi dalla luce blu è possibile: esistono trattamenti, applicabili alle lenti da vista, come ZEISS DuraVision BlueProtect®, che limitano lo stress visivo provocato da dispositivi digitali. Queste lenti sono dotate di uno speciale filtro che assicura una visione confortevole anche quando la percentuale di luce blu emessa è elevata.
DuraVision BlueProtect è un trattamento che attenua la luce blu nell’intervallo compreso tra 390 e 440nm, ma che consente alla luce blu “utile” per il nostro corpo di attraversare la lente. Secondo alcuni studi, la luce blu compresa nell’intervallo tra 400 e 520 nm (con un massimo di 460 nm) è fondamentale per la regolazione del livello di melatonina e del ritmo circadiano.
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