Cookie Consent by Free Privacy Policy website La doppia vita delle shopper di carta del lusso. Il packaging protrae la branded experience dopo che il consumatore lascia lo store
aprile 05, 2016 - Asia Pulp & Paper 

La doppia vita delle shopper di carta del lusso. Il packaging protrae la branded experience dopo che il consumatore lascia lo store

Chi di noi non ha mai riutilizzato una shopper, da quella blasonata con griffe, a quella superlusso, a un coloratissimo esemplare che ci ha affascinato, o persino il semplice sacchetto di carta color avana in cui riporre velocemente il cambio prima di andare in palestra. Il riuso delle shopper è una pratica diffusissima in tutto il mondo, ed è una pratica antica tanto quanto le shopper stesse.

Fu Bloomingdale’s, la nota insegna americana di grandi magazzini, il pioniere delle shopping bag di carta. Dopo alcuni anni di sperimentazione e di antesignane shopper, la ‘vera’ shopping bag, quella più famosa, l’iconica Brown Bag, fu creata nel 1973, per mano del designer italiano Massimo Vignelli, creatore anche dell’attuale font del grande magazzino, ed era classificata in tre dimensioni: “Little”, “Medium” e “Big”.
Brown Bag viene utilizzata e riutilizzata tuttora.

Bloomingdale ha compreso subito che il #packaging è uno dei pochi touchpoint all’esterno del punto vendita, o nelle spedizioni e-commerce, che i brand possono controllare direttamente. La cura e la personalizzazione degli shopper in carta, ovvero la realizzazione di shopper personalizzati attraverso soluzioni sofisticate e originali e dedicate alle esigenze del cliente, spesso corrisponde a un aumento della popolarità dell’azienda che ne adotta l’utilizzo. Questa è la naturale conseguenza data dalla notevole visibilità e mobilità che ha una shopper in carta ‘customizzata’.

E’ dunque auspicabile che i brand di lusso e glamour diano al #packaging la giusta rilevanza, nella catena della esperienza di lusso, e consentano ai consumatori di proseguire la “branded experience” una volta usciti dal punto vendita, sia questo fisico oppure online.

Dal momento in cui le shopper di carta vengono portate fuori dal negozio, tra le strade, oppure dentro le case, i marchi di lusso devono garantire che il #packaging sia allineato allo stile e agli standard del brand. Ed è per questo che molti marchi del settore del lusso hanno fatto delle loro shopper di carta dei simboli iconici per i loro clienti acquirenti.

Possiamo certamente affermare, dunque, che il #packaging è qualcosa che parla di un brand quando il consumatore non si trova nel punto vendita e, viceversa, è la shopper che, nella mente dei consumatori, rimanda al brand. Va da sé che la shopper di carta dovrebbe essere dotata di design uguale o evocativo del brand se non perfino come il design dello stesso store. Tutto questo è parte indispensabile dell’esperienza di acquisto “branded” del cliente.

Asia Pulp & Paper (APP) ha collaborato e collabora con vari marchi dell’industria del lusso incontrando le esigenze degli operatori di settore con vari design di #packaging compresi contenitori per abbigliamento, scatole, #packaging per prodotti cosmetici e, ovviamente, le shopper per le quali viene utilizzata della carta cosidetta “art paper”.

Il design del #packaging è una parte intrinseca della customer experience dei marchi di lusso, e Asia Pulp & Paper lo ha compreso sin dai primi anni di attività e di export. #app è uno dei leader mondiali anche nel segmento delle shopper in carta. Tra le linee di produzione delle shopper destinate al mercato del lusso sono da menzionare Enza ed Enova, ambedue le linee di shopper sono prodotte in Indonesia e sono destinate al mercato globale del lusso.

Quando un acquirente lascia il negozio un driver di immagine di un brand è appunto considerare quello che portano a casa con sé. E il protagonista principale di questo processo è la shopper, che deve riflettere l’immagine del marchio e la sensazione che ne evoca. Ecco perché il #packaging è importante.

A esempio, un consumatore che trasporta un particolare sacchetto o una determinata scatola di carta di un brand “luxury” vuole trasmettere uno stile di vita facoltoso. Inoltre, la shopper può raggiungere molte più persone che i negozi stessi: si pensi, in particolare, alle grandi metropoli come New York, Parigi, Londra o Milano. Le borse degli acquisti “luxury” rimangono anche in casa di un consumatore dopo l’uscita dal punto vendita, offrendo un richiamo costante che incrementa fattivamente la visibilità del marchio.

Per queste ragioni, Asia Pulp & Paper (APP) è consapevole che il sacchetto di carta deve ricordare ai consumatori del settore lusso della loro esperienza in-store, e che tutti questi elementi devono essere non solo considerati, ma anche strategicamente pianificati, per soddisfare gli standard di qualità e sostenere lo stile del marchio.

Molti marchi di lusso si sono affermati attraverso la progettazione di imballaggi distintivi e iconici, in particolare delle shopper che ricordano lo status di lusso e lo stile particolare di ogni brand e/o logo.

Il marchio Tiffany, noto gioielliere statunitense, deve molto al suo, ormai celebre, sacchetto azzurro, che esiste da oltre quarant’anni. Il colore delle scatole e borse della spesa dal gioielliere Tiffany & Co. è talmente riconosciuto e riconoscibile che è diventato sinonimo del marchio e colore è stato nominato "Azzurro Tiffany". La shopper in carta di Tiffany è a tutti gli effetti percepita importante e prestigiosa e, averla in mano, con molta probabilità, significa aver comprato qualcosa dal negozio, ma anche solo il possederla è considerato uno status symbol.


Alla stessa stregua, il gioielliere Cartier nella mente dei consumatori ha associato il proprio brand al suo colore rosso profondo in tutta la linea di #packaging presente nel punto vendita, dalle scatole, alla carta velina, alla shopper fino ai materiali in vetrina e alla pubblicità out of home. Anche Hermés fa uso dominante della propria nuance arancione per il #packaging destinato ai punti monomarca sia per le shopper sia per i pacchetti in carta. E, con una mossa simile, Louis Vuitton ha traslato il suo logo conosciuto universalmente direttamente dalle sue borse in pelle in una shopper marrone scuro e tonalità oro a effetto opaco.


Il retailer online di lusso “Net-A-Porter”, che recentemente ha acquisito l’operatore italiano Yoox.com, ha fatto del #packaging un segno distintivo e permette ai propri clienti anche di customizzare l’involucro, persino nelle dimensioni e misure. Le scatole e le shopper sono minimaliste in bianco e nero opaco, e il #packaging arriva intatto e riconoscibile attraverso il servizio di consegna privato.

In Italia, invece, il gruppo Salvatore Ferragamo, uno dei leader mondiali del settore del lusso, da una decina di anni per il proprio #packaging ha optato per una scelta sostenibile e si è indirizzato verso scatole e shopping bag eco-compatibili. Il #packaging è composto da shopper e scatole realizzate in carta naturale, mentre sono in puro cotone non sbiancato Made in Italy i sacchettini utilizzati per custodire calzature, borse e accessori.

Lo sviluppo del mercato delle shopper è coinciso dunque anche con lo sviluppo della cultura del marchio. Se fino a qualche anno fa, il sacchetto di carta era un mero oggetto che serviva per trasportare la merce acquistata, oggi il suo ruolo si è evoluto: le shopper di carta sono sia espressione di un atteggiamento di consumo, sia uno degli elementi portanti del gioco dell’immagine a cui le aziende non possono sottrarsi. Alla shopper non solo è attribuita una funzione di richiamo del brand, ma anche quella di accompagnare l’acquirente nel tempo, rimarcando il valore del brand, fino a diventare un accessorio da custodire. Si può affermare che ormai la shopper è entrata di diritto tra gli elementi chiave che contraddistinguono un marchio.